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Dopo aver raccontato la disfatta di Caporetto e l'offensiva di Vittorio Veneto sino alla vittoria finale, Claudio Razeto torna sulla Grande Guerra, stavolta esaminando gli aspetti tecnologici e le innovazioni di tecnica militare che la caratterizzarono. Il primo conflitto mondiale, infatti, decretò il tragico ingresso nella modernità: tutto cambiò, a partire dalle sgargianti uniformi che rendevano i soldati perfetti bersagli per le nuove armi di precisione. Fu un conflitto in cui, come scrisse Winston Churchill, «caddero di preferenza i migliori, i più audaci», perché mandati incontro alla morte da generali legati alle vecchie tecniche di battaglia impostate sull'attacco frontale, inadatte alla nuova guerra di trincea. Fu la guerra «combattuta» dalle macchine: dagli U-boot, dai tank che seminavano terrore tra i soldati, dai giganteschi Zeppelin, ma anche dagli aerei che si sfidavano nei cieli in duelli che avevano quasi un sapore medievale, tanto erano regolati da un preciso codice cavalleresco. Fu la guerra con una delle prime operazioni anfibie della storia, quella della campagna dei Dardanelli, definita «il trionfo dell'eroismo inutile». Storie, personaggi, avvenimenti della Grande Guerra, in un libro rigoroso, documentato, ma dallo stile agile e coinvolgente, con uno straordinario apparato iconografico e le testimonianze dei protagonisti e dei cronisti dell'epoca. Per portare il lettore al centro della grande storia.